Un saluto agli amici del Club.
Mi presento, sono lo Chef Francesco La Regina, sono nato nel 1994 ad Eboli(Salerno).
Sono felice di raccontarvi brevemente la mia storia e di come sono arrivato ad appassionarmi alla cucina, per poi farne il mio mestiere... la mia vita.
Fin da piccolo mi è sempre piaciuto mettere le mani in pasta, ho amato stare tra i fornelli e le pentole, diciamo che i miei primi maestri sono stati mia mamma e le mie nonne "e saranno sempre i primi maestri" perché non dimentichiamoci che la base della cucina parte dalla tradizione. Ricordo con nostalgia il profumo di ragu, che mi svegliava ogni domenica mattina, i pomeriggi passati a impastare il pane o a fare biscotti.
Poi con il passare del tempo ho iniziato a cucinare anch'io, a seguire le indicazioni di mia nonna, ma non sempre tutto riusciva bene... quante volte il pane non lievitava o la torta non aveva un buon sapore.
Crescendo poi questo interesse non mi ha mai abbandonato, ed è stato sempre più coltivato con studi ed esperienze in molti ristoranti, un po in giro per l’Italia ed ora eccomi qui senza nessuna presunzione, ne pretese, semplicemente per condividere con altre persone questa mia passione, questo mio lavoro che penso sia il lavoro più bello del mondo, non c'è cosa più bella di esprimersi attraverso un piatto, diciamo che noi cuochi siamo un pò artisti, solo che la nostra tela e il piatto.
Amo la tradizione e i prodotti della mia terra, la caratteristica principale delle mie ricette è la semplicità e dentro di esse troverete anche un po’ di me, infondo cio’ che cuciniamo rappresenta anche un po’ ciò che siamo.
La mia è una cucina del territorio, amo molto la parte conservatrice delle ricette, sono sempre alla ricerca della loro storia, del come e perchè sono nate, per poi trasformarle in piatti unici e rivisitati senza mai dimenticarmi della storia.
Possiamo dire che la mia cucina si traduce nella trasformazione dei ricordi ed emozioni che ognuno di noi può avere acquisito dalla nonna dalla mamma un pò da tutti diciamo, per poi dargli quel qualcosa in più.
Cerco sempre di trasformare un piatto in un ricordo per raccontare la mia storia, passando dalla cucina tradizionale alla cucina “emozionale“ ed è per questo che uso spesso dire “assaggiare un mio piatto è come assaporare un ricordo”
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...Seguitemi sui Social per scoprire molte altre delle mie ricette. Vi aspetto!
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Sono felice di raccontarvi brevemente la mia storia e di come sono arrivato ad appassionarmi alla cucina, per poi farne il mio mestiere... la mia vita.
Fin da piccolo mi è sempre piaciuto mettere le mani in pasta, ho amato stare tra i fornelli e le pentole, diciamo che i miei primi maestri sono stati mia mamma e le mie nonne "e saranno sempre i primi maestri" perché non dimentichiamoci che la base della cucina parte dalla tradizione. Ricordo con nostalgia il profumo di ragu, che mi svegliava ogni domenica mattina, i pomeriggi passati a impastare il pane o a fare biscotti.
Poi con il passare del tempo ho iniziato a cucinare anch'io, a seguire le indicazioni di mia nonna, ma non sempre tutto riusciva bene... quante volte il pane non lievitava o la torta non aveva un buon sapore.
Crescendo poi questo interesse non mi ha mai abbandonato, ed è stato sempre più coltivato con studi ed esperienze in molti ristoranti, un po in giro per l’Italia ed ora eccomi qui senza nessuna presunzione, ne pretese, semplicemente per condividere con altre persone questa mia passione, questo mio lavoro che penso sia il lavoro più bello del mondo, non c'è cosa più bella di esprimersi attraverso un piatto, diciamo che noi cuochi siamo un pò artisti, solo che la nostra tela e il piatto.
Amo la tradizione e i prodotti della mia terra, la caratteristica principale delle mie ricette è la semplicità e dentro di esse troverete anche un po’ di me, infondo cio’ che cuciniamo rappresenta anche un po’ ciò che siamo.
La mia è una cucina del territorio, amo molto la parte conservatrice delle ricette, sono sempre alla ricerca della loro storia, del come e perchè sono nate, per poi trasformarle in piatti unici e rivisitati senza mai dimenticarmi della storia.
Possiamo dire che la mia cucina si traduce nella trasformazione dei ricordi ed emozioni che ognuno di noi può avere acquisito dalla nonna dalla mamma un pò da tutti diciamo, per poi dargli quel qualcosa in più.
Cerco sempre di trasformare un piatto in un ricordo per raccontare la mia storia, passando dalla cucina tradizionale alla cucina “emozionale“ ed è per questo che uso spesso dire “assaggiare un mio piatto è come assaporare un ricordo”
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