Mi chiamo, Massimo Biondi detto "Il Pirata del polpo" ho 64 anni e sono nato a Piombino. Adesso vi racconto la mia storia e come sono arrivato al mondo della cucina.
Io molto probabilmente ero un predestinato, babbo pescatore dal quale apprendo segreti e tecniche di pesca, ma già a quel tempo, dimostro una smisurata passione per il polpo e nel frattempo inizio a seguire le preparazioni culinarie di nonna e di mamma, cuoche provette a carattere casalingo, ma con loro non riesco ad esprimermi, perchè non posso mettere le mani in pasta.
La passione possiamo dire che c'è sempre stata, era nel mio DNA, ed è cresciuta con l'età. E da qui i primi spaghetti tra amici, le prime cene, ma arrivato alla maggiore età entro allo stabilimento Italsider di Piombino, dove vi rimango per 37 anni (altro lavoro, ma con la passione della cucina nel cuore).
Come dicevo la passione c'era ed è rimasta tanto che nel 2004, tramite un collega di lavoro, mi avvicino alla Sagra del Polpo di San Vincenzo, dove conosco il Nini, storico pescatore adibito alla cottura del polpo e l'empatia nasce subito spontanea, tanto che mi promuove aiutante sul campo, e visto che i cappelli da Chef erano merce rara per una sagra, indossai una bandana e viste le temperature torride di luglio mi guadagnai l'appellativo di PIrata.
La collaborazione continua con successo, e nel 2007, causa l'indisponibilità del cuoco divento lo Chef della sagra, proponendo la mia cucina e modificando il piatto simbolo, "Tortelli di ricotta al ragù di polpo", da qui diciamo che parte la carriera del Pirata, i successi culinari aumentano, aumenta la popolarità, e durante una chiacchiera sulla spiaggia, vengo avvicinato dal responsabile del ristorante il Palagio, diretto dallo Chef Vito Mollica e sito all'interno del prestigioso Four Seasons Hotel di Firenze, che mi invita a presenziare, alle sue preparazioni, in particolare il brunch domenicale.
Da qui nasce una collaborazione che mi vede presente nelle cucine del Palagio. Oltre a questo divento protagonista di eventi come la Convetion di Morgan Stalley, la festa dei 10 anni di attività, la convention di tutti i Four Seasons sparsi nel mondo, con la presenza di tutti gli Chef, che hanno avuto modo di apprezzare le mie preparazioni, e all'Open Day, mercato di beneficienza che si svolge nel fantastico giardino della Gherardesca prima di Natale.
In seguito vengo chiamato dall'organizzazione per dirigere la cucina del Festival della Fisarmonica di Piazza al Serchio, per ben tre anni, con successo di pubblico e gradimento per il menù presentato.
Negli ultimi anni sono stato Chef della Festa del Pesce Azzurro, della Sagra della Vongola e della Cozza, della Sagra del Polpo a Scarlino Scalo, oltre a manifestazioni private come matrimoni, inaugurazioni e catering.
I piatti presentati sono per lo più a base di pesce, ma riesco a districarmi con ottimi risultati, su tutto il panorama gastronomico italiano, prediligendo la tradizione.
Purtroppo tutto ciò si è interrotto con l'arrivo del covid, quindi sto facendo allenamento casalingo, per farmi trovare pronto, quando questo triste periodo, speriamo finirà.
Ecco questa è la mia storia, mi scuso con i lettori se mi sono dilungato, ma ho raccontato realmente cosa è stata la mia vita in questo fantastico mondo della cucina. Ringrazio gli amici del Club della Forchetta, per avermi consentito di raccontare un capitolo della mia esistenza, che ogni volta riesce a farmi commuovere. Un pensiero ed un saluto a mio Padre e il Nini che, molto probabilmente da lassù, saranno contenti di vedermi intorno ai fornelli.
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...Seguitemi sui Social per scoprire molte altre delle mie ricette. Vi aspetto!
Io molto probabilmente ero un predestinato, babbo pescatore dal quale apprendo segreti e tecniche di pesca, ma già a quel tempo, dimostro una smisurata passione per il polpo e nel frattempo inizio a seguire le preparazioni culinarie di nonna e di mamma, cuoche provette a carattere casalingo, ma con loro non riesco ad esprimermi, perchè non posso mettere le mani in pasta.
La passione possiamo dire che c'è sempre stata, era nel mio DNA, ed è cresciuta con l'età. E da qui i primi spaghetti tra amici, le prime cene, ma arrivato alla maggiore età entro allo stabilimento Italsider di Piombino, dove vi rimango per 37 anni (altro lavoro, ma con la passione della cucina nel cuore).
Come dicevo la passione c'era ed è rimasta tanto che nel 2004, tramite un collega di lavoro, mi avvicino alla Sagra del Polpo di San Vincenzo, dove conosco il Nini, storico pescatore adibito alla cottura del polpo e l'empatia nasce subito spontanea, tanto che mi promuove aiutante sul campo, e visto che i cappelli da Chef erano merce rara per una sagra, indossai una bandana e viste le temperature torride di luglio mi guadagnai l'appellativo di PIrata.
La collaborazione continua con successo, e nel 2007, causa l'indisponibilità del cuoco divento lo Chef della sagra, proponendo la mia cucina e modificando il piatto simbolo, "Tortelli di ricotta al ragù di polpo", da qui diciamo che parte la carriera del Pirata, i successi culinari aumentano, aumenta la popolarità, e durante una chiacchiera sulla spiaggia, vengo avvicinato dal responsabile del ristorante il Palagio, diretto dallo Chef Vito Mollica e sito all'interno del prestigioso Four Seasons Hotel di Firenze, che mi invita a presenziare, alle sue preparazioni, in particolare il brunch domenicale.
Da qui nasce una collaborazione che mi vede presente nelle cucine del Palagio. Oltre a questo divento protagonista di eventi come la Convetion di Morgan Stalley, la festa dei 10 anni di attività, la convention di tutti i Four Seasons sparsi nel mondo, con la presenza di tutti gli Chef, che hanno avuto modo di apprezzare le mie preparazioni, e all'Open Day, mercato di beneficienza che si svolge nel fantastico giardino della Gherardesca prima di Natale.
In seguito vengo chiamato dall'organizzazione per dirigere la cucina del Festival della Fisarmonica di Piazza al Serchio, per ben tre anni, con successo di pubblico e gradimento per il menù presentato.
Negli ultimi anni sono stato Chef della Festa del Pesce Azzurro, della Sagra della Vongola e della Cozza, della Sagra del Polpo a Scarlino Scalo, oltre a manifestazioni private come matrimoni, inaugurazioni e catering.
I piatti presentati sono per lo più a base di pesce, ma riesco a districarmi con ottimi risultati, su tutto il panorama gastronomico italiano, prediligendo la tradizione.
Purtroppo tutto ciò si è interrotto con l'arrivo del covid, quindi sto facendo allenamento casalingo, per farmi trovare pronto, quando questo triste periodo, speriamo finirà.
Ecco questa è la mia storia, mi scuso con i lettori se mi sono dilungato, ma ho raccontato realmente cosa è stata la mia vita in questo fantastico mondo della cucina. Ringrazio gli amici del Club della Forchetta, per avermi consentito di raccontare un capitolo della mia esistenza, che ogni volta riesce a farmi commuovere. Un pensiero ed un saluto a mio Padre e il Nini che, molto probabilmente da lassù, saranno contenti di vedermi intorno ai fornelli.
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